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26 FEBBRAIO 2025

Metriche di Google Search Console da monitorare mensilmente

Google Search Console è uno strumento indispensabile per valutare, misurare e ottimizzare la propria presenza organica: al suo interno si trova un vero e proprio arsenale di indicazioni preziose per migliorare la strategia, ma per farlo occorre sapere dove andare a guardare. In questo articolo parliamo nel dettaglio di quali sono le metriche indispensabili di Google Search Console, di come leggerle in maniera appropriata e di come integrarle in maniera più fluida e razionale all’interno di una strategia SEO.

Che cosa sono le metriche di Google? Che tipo di informazioni forniscono?

Le metriche di Search Console altro non sono che i KPI (Key Performance Indicators) attraverso i quali la piattaforma sintetizza le performance di un sito web sui motori di ricerca, con i suoi punti di forza e margini di miglioramento.

Esse forniscono essenzialmente informazioni rispetto al comportamento di un utente su un sito web: ad esempio, le impressioni descrivono il numero di volte in cui una pagina appare sui motori di ricerca in un dato lasso di tempo, mentre i click corrispondono al numero di accessi (click, appunto) degli utenti a quella pagina dalla SERP organica di Google.

Il rapporto fra clic e impressioni equivale a una terza, importantissima metrica, il Click-Through-Rate (spesso abbreviato con la sigla CTR). Un CTR basso è indicativo di qualche problematica a livello SEO: ad esempio, potrebbe significare che i metadati della pagina non sono sufficientemente allineati rispetto all’intento di ricerca dell’utente.

Altre metriche importanti che possiamo trovare su Google Search Console sono:

• La posizione media, la quale descrive il ranking medio della pagina in SERP: a un numero inferiore corrisponde una posizione migliore;

• Le chiavi di ricerca (query), cioè le espressioni digitate dagli utenti sul motore di ricerca per atterrare sul sito; un’analisi di questi termini permette di individuare i micro e macroargomenti sui quali vale la pena focalizzare la propria attività di creazione di contenuti in modo da attirare più traffico qualificato possibile;

• Le pagine che attirano più traffico: analizzarne la struttura e il contenuto può aiutare nell’ottimizzazione delle pagine che invece hanno prestazioni inferiori.

Consigli pratici per integrare le metriche Google nella strategia SEO

Le metriche di Google Search Console possono essere integrate efficacemente nella strategia SEO, migliorandone i risultati. Vediamo come con qualche consiglio pratico.

1. Identificare le pagine con alto potenziale

Uno dei primi passi per sfruttare al meglio Google Search Console è individuare le pagine che ricevono molte impressioni ma hanno un CTR basso, situazione spesso indicativa di titoli e meta description non essere abbastanza accattivanti per gli utenti. Migliorando questi elementi, è possibile aumentare il numero di clic senza necessariamente generare più impressioni.

2. Ottimizzare i contenuti per le parole chiave emergenti

Analizzare le query per cui il sito si posiziona tra l’undicesima e la ventesima posizione (la famigerata “seconda pagina”) permette di individuare keyword con margine di crescita. Aggiornare i contenuti per enfatizzare queste parole chiave, migliorando la pertinenza delle pagine, può aiutare a scalare la prima pagina dei risultati di ricerca.

3. Monitorare l’impatto delle modifiche SEO

Dopo aver apportato modifiche ai contenuti o alla struttura del sito, è fondamentale monitorare le metriche per valutarne l’impatto. Google Search Console permette di confrontare periodi diversi e verificare se le ottimizzazioni hanno portato a un aumento di clic, impressioni o miglioramenti nella posizione media.

4. Utilizzare i dati per migliorare l’architettura del sito

Analizzando le pagine con il miglior rendimento, è possibile riorganizzare la struttura del sito in modo che le pagine più performanti supportino quelle meno visibili attraverso link interni strategici. Questo aiuta a distribuire l’autorità delle pagine e migliorare l’indicizzazione complessiva, oltre che ottimizzare il budget di scansione assegnato al sito.

Dato che GSC permette di valutare anche le difformità di performance fra traffico web e traffico mobile, potrebbe fornirti suggerimenti utili per come migliorare la fruibilità dei tuoi contenuti su dispositivi diversi.

5. Sperimentare con A/B testing sui titoli e meta description

Testare diverse versioni di titoli e meta description può aiutare a identificare quali varianti generano un miglior CTR. Anche piccoli cambiamenti, come l’aggiunta di numeri, call-to-action e parole chiave rilevanti, possono fare una grande differenza.

Perché e come creare report personalizzati

Il momento di riflessione rappresentato dall’analisi delle metriche SEO si concretizza in genere in documenti, inviati al cliente con cadenza mensile o più/meno frequente a seconda delle necessità, all’interno dei quali i dati vengono presentati in maniera chiara e comprensibile anche ai non addetti ai lavori.

Un report ben strutturato permette di individuare rapidamente tendenze e criticità senza dover analizzare manualmente ogni singola metrica. Attraverso strumenti di automatizzazione e l’utilizzo dell’AI nel proprio workflow, è possibile avere una visione aggiornata delle performance senza dover accedere ogni volta a Google Search Console; in questo modo, è più semplice identificare azioni correttive da implementare tempestivamente.

Prima di impostare un report, è importante stabilire quali metriche sono più rilevanti per la propria strategia SEO. Dopodiché ci si può affidare a uno strumento di propria scelta, ad esempio Google Looker Studio (ex Data Studio), per creare report interattivi e personalizzati che integrino dati da diverse fonti e che sia possibile collegare direttamente a Search Console in modo da aggiornare automaticamente i dati senza alcun intervento manuale. Ricorda sempre di filtrare le informazioni per pagine, dispositivi, località o tipi di query: questo ti aiuterà a ottenere insight più mirati.

Conclusioni

Google Search Console offre una serie di metriche preziose per ottimizzare la visibilità del proprio sito web. Monitorare regolarmente KPI come impressioni, CTR, posizione media e query emergenti permette di prendere decisioni informate e migliorare le prestazioni SEO. Integrare queste metriche nella strategia, sperimentare con modifiche ai contenuti e creare report personalizzati sono passi fondamentali per un approccio data-driven alla SEO. L’analisi costante e l’adattamento delle strategie in base ai dati garantiscono un miglior posizionamento nel lungo periodo e una maggiore visibilità organica.