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06 FEBBRAIO 2025

Le prime novità del 2025 di Clarity: Attention map e integrazione con Google Ads

Il 2025 sarà l’anno del sorpasso di Clarity su Hotjar, permettendo così al tool di Microsoft di prendere la vetta della classifica delle suite di heatmapping e behavioral analytics più utilizzate? È presto per dirlo: stando ai numeri di Builtwith, da due anni Clarity ha intrapreso un trend di crescita nel numero di siti che lo utilizzano, anche se negli ultimi 12 mesi questo incremento si è leggermente appiattito; il 2024, invece, è stato l’anno del calo netto di utilizzatori di Hotjar, che paga sicuramente il cambio di politica dei prezzi dopo l’acquisizione da parte di ContentSquare.

Ciò che è certo è che Microsoft, partita con anni di ritardo nella costruzione del proprio tool ma con in mano la leva della gratuità del prodotto, sembra decisa a continuare la propria parabola ascendente nella conquista di fette di mercato. E per farlo ha deciso di puntare sapientemente sullo sviluppo delle funzionalità del suo strumento. L’inizio del nuovo anno ha così portato le prime due grosse innovazioni per Clarity: l’arricchimento delle mappe di calore con l’introduzione dell’attention map e l’integrazione dei dati di Google Ads nella piattaforma.

Attention Map: cos’è e come differisce da una scrollmap

La prima grande novità del 2025 di Clarity è costituita dall’attention map, una nuova mappa di calore che si affianca alla heatmap e alla scrollmap. Già presente da anni in altri tool di behavioral analytics come Mouseflow e Clicktale (poi assorbito in ContentSquare, al pari di Hotjar e Heap Analytics, che al momento restano in vita come prodotti separati), la mappa dell’attenzione offre una diversa valutazione di quanto il contenuto della pagina viene esplorato. Se la scrollmap, infatti, si limita a calcolare la percentuale di visitatori che raggiunge una certa profondità della pagina e restituisce una mappa di calore che partendo dall’header degrada sempre da un rosso intenso (pari al 100%) fino a un colore più freddo (75% giallo, 50% verde, 25% blu), l’attention map ha l’obiettivo di comunicare quanto i visitatori si soffermano su una determinata area della pagina. Per far ciò, questa mappa mette assieme una serie di metriche in un unico indicatore; ogni tool può utilizzare un set di metriche leggermente diverso per costruirlo. Nel caso di Clarity vengo considerati:

- Il tempo medio speso su una precisa sezione della pagina

- La percentuale del tempo speso su una sezione della pagina sul totale della sessione

- Il livello di interazione (click/tap nell’area, durata del mouse hovering, ecc.)

Il risultato dell’attention map è una mappa di calore con intensità che varia da sezione a sezione della pagina, a seconda dell’engagement e del tempo speso dagli utenti che la navigano. Questa visualizzazione può dunque suggerire dei segnali che la scrollmap non è in grado di comunicare:

- Su quale sezione di un articolo informativo i visitatori si soffermano con più attenzione? Quali invece vengono velocemente saltate?

- Ci sono aree di contenuto che creano dubbi o che costringono l’utente a leggere con attenzione?

- Nella parte bassa della pagina, anche se solo una piccola parte degli utenti arriva a scorrere, ci sono aree che creano alto engagement e che possono essere considerate rilevanti per i visitatori?

Monitorare le campagne con l’integrazione di Google Ads

L’altra grande novità di inizio anno di Clarity è l’integrazione con Google Ads, che permette di collegare le metriche delle campagne pubblicitarie con le analisi sul comportamento degli utenti fornite dal tool di casa Microsoft. Grazie a questa funzionalità, è possibile andare oltre le metriche di base e analizzare come i visitatori interagiscono con il sito dopo aver cliccato sugli annunci. Le registrazioni delle sessioni e le heatmap forniscono informazioni dettagliate sui punti di frizione, aiutando a ottimizzare le pagine di destinazione e migliorare il tasso di conversione. Questa comprensione approfondita consente di ridurre gli abbandoni e di massimizzare il ritorno sulla spesa pubblicitaria (ROAS).

credit immagine: Blog Microsoft Clarity

Le principali funzionalità dell’integrazione includono la visualizzazione di sessioni e heatmap a livello di campagna, la possibilità di filtrare le dashboard di Clarity in base alle campagne di Google Ads e il monitoraggio di metriche chiave come impression, CTR, CPC, CPA e tasso di conversione. In questo modo è possibile identificare le aree di miglioramento e ottimizzare le strategie pubblicitarie. L'attivazione dell'integrazione è semplice: basta collegare l'account Google Ads attraverso le impostazioni di Clarity per ottenere una visione completa delle prestazioni delle campagne e prendere decisioni di marketing più consapevoli.