03 MARZO 2025
Il 2025 su Google si è aperto con una novità che in tanti, tra gli “addetti ai lavori”, aspettavano potesse riguardare l’Italia, effetto di una “guerra” senza quartiere che “Big G” aveva iniziato già a maggio 2024 negli Stati Uniti. Obiettivo dichiarato penalizzare manualmente i domini che si erano resi colpevoli di Site Reputation Abuse. Non solo algoritmi, quindi, ma anche un’azione in “vecchio stile” per evitare l’ulteriore proliferazione della cosiddetta Parasite SEO. Fino a qualche mese fa, infatti, diversi siti con grande autorità acquisita – tipicamente le testate giornalistiche – ospitavano contenuti provenienti da siti di terze parti sfruttandone la reputazione digitale per scalare posizioni sulle SERP.
Google: “Il Site Reputation Abuse è spam”
La spiegazione di questa manovra che si è espansa a tappeto in tutto il mondo è arrivata proprio dagli esperti di Google: “Tali contenuti possono confondere o ingannare gli utenti che potrebbero avere aspettative molto diverse per i contenuti di un determinato sito web”. Da qui la decisione di considerare come spam i “contenuti di terze parti prodotti principalmente a fini di ranking e senza l’attenta supervisione del proprietario del dominio”.
L’attività di penalizzazione è avvenuta principalmente tramite azioni manuali, come confermato da dall’account X Google Search Liaison, che fornisce abitualmente insight sul funzionamento del motore di ricerca. I primi ad essere colpiti sono stati i portali editoriali negli Usa, poi le manovre sono arrivate in Europa e, di conseguenza, anche in Italia. Gli impatti sono stati inizialmente visibili solo sulla Search Console di quei domini, ma poi hanno avuto effetti anche sul Visibility Index di Sitrix. È importante sottolineare che però sono state colpite solo le sezioni o i sottodomini di codici sconto e non la visibilità complessiva del dominio.
Winners e Losers del Google Parasite Update
Tra siti maggiormente penalizzati dall’intervento di Google, come anticipato, sono state principalmente le testate giornalistiche, sia riconosciute a livello nazionale ed internazionale che quelle locali. D’altra parte, secondo l’analisi di Sistrix, hanno beneficiato del Parasite Update le seguenti categorie di siti:
• E-commerce diretti;
• Comparatori di prezzi;
• Piattaforme specializzate in recensioni di prodotti;
• Siti ufficiali dei brand;
• Domini caratterizzati da User Generated Content (USG), come ad esempio Reddit.
La linea di Google è chiara e “protegge” l’utente finale da azioni considerate spammose, come la presenza di contenuti pubblicati solo per ottenere un posizionamento in SERP senza una reale supervisione editoriale.
In parole povere, tutte le aree di couponing. Non si tratta però di un je accuse generalizzato verso il native advertising. Il team di Google ha infatti confermato che restano ammessi i contenuti sponsorizzati pensati chiaramente per i lettori, che sono identificabili in maniera chiara e che siano aderenti alla linea editoriale del sito.
Gli impatti dell’Update negli Usa
A misurare i primi cambiamenti negli Usa sono stati Glenn Gabe, SEO Consultant di G-Squared Interactive e Laura Chiocciora, Head of SEO di Bravo Savings Network, che hanno notato che siti come CNN, Usa Today e LA Times avevano perso il posizionamento su alcune keyword a causa della penalizzazione delle sezioni di couponing.
È poi stato il turno di Forbes e Wall Street Journal che, in vista di una – probabile – penalizzazione manuale, hanno deciso di anticipare la manovra di Google rimuovendo le sezioni che sarebbero state deindicizzate.
Cosa è successo in Francia, Spagna e Germania
Gli impatti sono poi arrivati anche in Europa con i primi cali visibili direttamente sulle SERP. In Francia gli specialisti come Glenn Gabe hanno rilevato i primi segnali su query come “Code lego” su cui ha migliorato il proprio posizionamento il sito ufficiale del brand e sono stati penalizzati siti editoriali come:
• Le Monde
• Le Figaro
• Nouvel Obs
Identico scenario è stato rilevato in Spagna da Juan Gonzalez Villa di Agencia USEO, che ha monitorato keyword come “descuento aliexpress” su cui hanno perso posizionamenti domini come:
• El Pais
• Publisco
• Abc
• El Mundo
In Germania, infine, sono scomparsi dalle prime posizioni grandi siti editoriali come:
• Focus
• Bild
• Chip (verticale di tecnologia)
• Faz (Frankfurter Allgemeine)
• Spiegel
• Computer Bild
Gli editori su citati avevano allestito un’area di codici sconto e si posizionavano su query come “Adidas rabattcode”: le differenze in SERP sono state notate dalla stessa Chiocciora e hanno premiato, come prevedibile, gli e-commerce diretti e i siti di brand.
Parasite SEO in Italia: chi è stato colpito e chi (ancora) no
Il perimetro dell’intervento di Google è stato esteso anche ai domini italiani. Le seguenti testate editoriali sono state interessate dall’intervento manuale del team di Google a partire dal 21 gennaio:
• Focus
• Corriere della sera
• Gazzetta dello Sport
• Repubblica
In Italia è tuttora presente una grande eccezione. Si tratta del “caso” Ansa, la cui sezione di codici-sconto non ha subito penalizzazioni a febbraio, come si può notare su Sistrix. I motivi della mancata penalizzazione restano tuttora poco chiari, ed è possibile notare che addirittura l’indice di visibilità è salito.
Il futuro del couponing
Google ha chiarito che spostare i contenuti penalizzati su nuovi domini o sottodirectory non servirà a evitare le penalizzazioni. La policy contro l'elusione delle linee guida è chiara: qualsiasi tentativo di aggirare le regole attraverso la creazione di nuovi domini o sottodirectory verrà considerato una violazione.
La strada per il recupero passa attraverso la rimozione dei contenuti problematici o la loro trasformazione in contenuti editoriali di qualità, con una reale supervisione redazionale. Solo dopo questi interventi i siti potranno presentare richieste di riconsiderazione attraverso Search Console. Il messaggio di Google è chiaro: l'era del couponing editoriale basato su contenuti di terze parti è finita. Si apre una nuova fase del marketing digitale, dove la qualità dei contenuti e la trasparenza sono sempre più fattori chiave per il successo nelle SERP.
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