Il disegno di legge in approvazione da parte del Parlamento, che introduce nuove norme e limitazioni per la circolazione finalizzate alla sicurezza, risulta essere conosciuto e apprezzato dalla maggioranza degli utenti della strada. Le novità aprono la porta a un rinnovamento dell’offerta da parte delle compagnie, soprattutto in ambito Rc, tutela legale e infortuni.
Lo scorso 18 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva un nuovo disegno di legge che modifica il Codice della strada, introducendo norme più restrittive per chi guida auto, moto e monopattini. La riforma, orientata ad aumentare la sicurezza del guidatore e delle terze parti, potrà generare impatti significativi sul settore assicurativo, chiamato non solo ad adeguarsi tempestivamente al cambiamento ma anche a sfruttarlo per innovare l’offerta.
Come si diceva, molte sono le novità introdotte dal disegno di legge (che ovviamente prima di entrare in vigore dovrà superare l’iter parlamentare):
Le novità riguardano anche i monopattini: sono stati introdotti l’obbligo di assicurazione e di contrassegno, così come quello di indossare il casco (indipendentemente dall’età). Diventano obbligatori anche gli indicatori luminosi di svolta e freno ed è fatto divieto assoluto di circolare contromano e sulle strade con limite superiore a 50 chilometri orari.
ITALIANI FAVOREVOLI A REGOLE E PENE PIÙ SEVERE
Si tratta di cambiamenti impattanti, sia per i consumatori sia, conseguentemente, per le assicurazioni. Da un lato le novità normative impongono alle compagnie di adattare le proprie coperture, dall’altro l’evoluzione delle abitudini legate alla mobilità e i cambiamenti normativi stessi generano nuovi bisogni di copertura a cui dare risposta.
Proprio per questo, Innovation Team, business unit di ricerca e advanced analytics di MBS Consulting, ha svolto nel mese di luglio un’indagine su 1.000 soggetti fra i più interessati alle modifiche: utilizzatori abituali di auto, moto, scooter, monopattini elettrici o biciclette di proprietà o in sharing, residenti nei capoluoghi di provincia o nelle città metropolitane con età compresa tra 18 e 50 anni.
La survey ha innanzitutto confermato la rilevanza del tema: l’82,2% degli intervistati ha dichiarato di essere a conoscenza del disegno di legge (la percentuale si avvicina addirittura al 90% fra i guidatori abituali di monopattino).
Inoltre, l’introduzione di sanzioni più severe per i guidatori “indisciplinati” trova riscontri molto positivi fra i guidatori stessi. Nell’indagine è stato chiesto agli intervistati di esprimere il proprio livello di accordo su una serie di nuove norme (senza specificarne il legame con il disegno di legge): parlando di guida dell’auto, quasi due intervistati su tre sono “molto d’accordo” con la reclusione per chi provoca gravi danni guidando in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, più del 50% concorda con il divieto per i neopatentati di guidare auto potenti e con l’incremento delle sanzioni per guida in stato di ebbrezza, fino alla revoca per tre anni della patente.
Interessanti, dal punto di vista assicurativo, anche le percezioni relative ai rischi e alle esigenze di copertura dei guidatori di auto. Se le fattispecie considerate più a rischio sono guidare contromano, utilizzare il cellulare alla guida, trasportare bambini senza seggiolini e non usare la cintura di sicurezza, l’esigenza assicurativa più forte riguarda la difesa legale in caso di incidente subìto o causato. Molto significativo constatare che il 42% degli intervistati ritenga molto utile avere una copertura assicurativa in caso di guida in forte stato di ebbrezza e il 40% in caso di incidente causato dall’utilizzo del cellulare durante la guida.
CHI USA MONOPATTINI E BICI PERCEPISCE MENO I RISCHI
Parlando dei monopattini, è importante segnalare la rilevanza di questo fenomeno: i proprietari di monopattino lo guidano mediamente tre, quattro giorni alla settimana, mentre coloro che usufruiscono dei servizi di sharing poco meno di tre. Ciò che spicca è l’utilizzo dei monopattini per coprire distanze notevoli: oltre il 70% degli intervistati percorre più di 10 km a settimana con il monopattino. Rilevanti i pericoli, percepiti soprattutto da chi non guida i monopattini rispetto a chi lo fa. Da segnalare che il 68% di chi non li utilizza considera molto rischiosa la circolazione contromano dei monopattini, il 66% le precedenze non accordate e il 62% il sorpasso a destra. Dieci punti in più rispetto alla quota, comunque significativa, di guidatori di monopattino che ritengono questi comportamenti molto pericolosi.
Tuttavia, nonostante l’uso frequente e l’elevata percezione dei rischi, solo il 43% dei guidatori di monopattino condivide l’obbligo di assicurazione, una quota ben inferiore alle altre possibili innovazioni citate, tutte sopra il 50% di accordo (obbligo di non circolare contromano, obbligo di segnalatori di svolta e frenata, obbligo di indossare il casco, limite dei 50 km/h).
Va però detto che più del 50% dei guidatori considererebbe molto importante disporre di una difesa legale in caso di incidente, di una polizza a tutela degli infortuni subìti in caso di scontro con un monopattino e per il furto del monopattino stesso.
Infine citiamo l’utilizzo delle biciclette, non toccato dalla riforma del codice della strada ma sempre più rilevante e diffuso (utilizzate oltre tre volte alla settimana dagli intervistati sia per il tragitto casa-lavoro sia per gli spostamenti nel tempo libero) e purtroppo funestato negli ultimi mesi da numerose tragedie in ambito cittadino. Stupisce, però, che meno del 40% dei ciclisti considerino importanti le coperture assicurative dedicate come, in ordine di rilevanza, difesa legale per incidenti causati o subìti, infortuni, danni causati a terzi.
MOBILITÀ, UN’OFFERTA DA RIVEDERE
Volendo sintetizzare, l’indagine mostra da un lato il favore dell’opinione pubblica a norme più restrittive (indipendentemente dall’efficacia effettiva di misure focalizzate sostanzialmente solo sull’aumento delle sanzioni), dall’altro la consistenza di nuove forme di mobilità che generano a loro volta nuovi bisogni di protezione (monopattini, biciclette, ecc.) a cui il mercato assicurativo deve necessariamente fornire una risposta.
La risposta, ovviamente, potrà venire in forme diverse che vanno dall’adeguamento puntuale delle offerte pre-esistenti alle nuove normative fino alla revisione completa dell’offerta, magari studiando soluzioni che rispondano a tutti i bisogni assicurativi per eventi occorsi in mobilità.
Numerosi saranno gli interventi da attuare: sulle coperture già esistenti, estendendone la validità agli eventi causati da chi non rispetta le nuove norme; sulle rivalse, modificandole in funzione delle nuove norme o introducendone di nuove; sull’Rc per i monopattini, valutando se integrare la copertura in prodotti già esistenti o se lanciare un’offerta dedicata; sui rischi generati dal mancato rispetto delle nuove norme, offrendo nuove garanzie non obbligatorie dedicate (infortuni, assistenza, tutela legale, ecc.). Si potrebbe quindi aprire una nuova fase di innovazione per il mercato assicurativo, con l’opportunità di rivedere l’offerta in ambito mobilità non solo per rispondere agli interventi normativi ma soprattutto per soddisfare bisogni emergenti e sempre più sentiti.
Alina Fantozzi, partner Innovation Team
Fabio Orsi, partner Innovation Team