Compagnie al lavoro per migliorare l’andamento di un filiera che sta diventando sempre più cruciale per il settore assicurativo: tante le iniziative messe in campo dalle imprese, ma manca ancora una visione d’insieme che possa davvero dar vita a un nuovo modello di property claims journey
La liquidazione dei sinistri property è un ambito sempre più rilevante per le compagnie, che vi stanno indirizzando significativi investimenti per l’evoluzione del modello di gestione. Alcuni elementi di contesto possono essere utili per avere una visione d’insieme del fenomeno. Si osserva che oggi circa il 20% dei premi danni è allocato sui rami property, ossia Incendio e Altri danni ai beni, per un totale di circa 20 milioni di polizze vendute. Questo numero, alla luce delle tendenze riscontrate, è potenzialmente destinato a essere sempre più significativo. Negli ultimi cinque anni, Covid-19 a parte, si è registrato un tasso di crescita annuo dei premi pari a circa il 4%. Il tasso di crescita potrebbe aumentare ulteriormente a fronte di:
Osservando i dati di frequenza dei sinistri, si nota inoltre un leggero incremento per il ramo Incendio e una tendenziale diminuzione per il ramo Altri danni ai beni. Entrando più nello specifico, è però doveroso citare un aumento del numero di sinistri derivanti da eventi atmosferici a elevata intensità e una crescente rilevanza dei sinistri correlati a rischi tecnologici e cyber. In sintesi, il numero dei sinistri property è complessivamente destinato ad aumentare per la crescita del business e contestualmente a cambiare connotazione a causa del variare della frequenza tra le differenti tipologie degli stessi.
NESSUN DISEGNO COMPLESSIVO DI RIPENSAMENTO
Il modello liquidativo dei sinistri property attuale è per lo più ancora tradizionale ed è particolarmente incentrato sulla figura del perito, che è protagonista quasi assoluto nella definizione del valore del danno da liquidare. Il livello di differenziazione e sofisticazione dei processi liquidativi risulta mediamente più acerbo rispetto al ramo auto. Fino a poco tempo fa, la lente normativa e l’attenzione manageriale erano tipicamente più focalizzate su quest’ultimo settore.
Oggi invece, a fronte del contesto di cui sopra e della forte pressione sulla redditività generale (causata anche da fenomeni inflattivi particolarmente significativi nell’ultimo anno e mezzo), è al centro di un programma di trasformazione per molti player del settore. Diverse compagnie hanno iniziato a investire in alcuni interventi innovativi che però sono spesso perimetrati su singoli aspetti e non inseriti all’interno di un disegno complessivo di ripensamento del modello a tutto tondo.
LE DIRETTRICI DI UNA TRASFORMAZIONE OLISTICA
La trasformazione olistica del modello prevede alcuni principi cardine, tra cui:
L’EVOLUZIONE DELLA PROPERTY CLAIMS JOURNEY
In questo percorso di trasformazione si inserisce anche l’intelligenza artificiale (IA) come acceleratore trasversale. L’IA consente potenzialmente di valutare danni in modo più preciso e rapido, verificare le polizze determinandone l’effettiva copertura, effettuare una stima dei costi basata su dati storici e informazioni in tempo reale, innescare processi differenziati a seconda della tipologia specifica di sinistro.
In sintesi, la sfida per le compagnie è fare un ragionamento organico complessivo per poi valutare le direttrici principali di intervento al fine di garantire coerenza evolutiva e sfruttare tutte le possibili sinergie presenti. Questa trasformazione, guidata da innovazioni tecnologiche e di processo, potrebbe rivoluzionare l’intera property claims journey, con l’ambizione di portare benefici significativi a tutti gli stakeholder coinvolti.
Elena Le Rose, junior manager di MBS Consulting