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06 FEBBRAIO 2025

La bilancia commerciale e i dazi Usa

Con l’elezione di Trump alla Casa Bianca, dovrebbero esserci nuovi equilibri nella politica internazionale che potrebbero avere conseguenze importanti per l’Italia e la sua bilancia commerciale

Il ricorso ai dazi da parte del nuovo presidente americano Trump avrebbe ripercussioni sul made in Italy e sulla bilancia commerciale italiana. Nell’arco degli ultimi dieci anni, dal 2013 al 2022, le esportazioni italiane di beni e servizi verso il mercato statunitense, al pari dell’interscambio bilaterale, hanno fatto costantemente registrare un trend positivo, ad eccezione della flessione verificatasi nel 2020 per gli effetti della pandemia Covid. Ma andiamo per gradi per comprendere meglio la situazione.

Cos’è la bilancia commerciale?

La bilancia commerciale è la differenza tra il valore totale delle esportazioni e il valore totale delle importazioni di un paese in un periodo di tempo e indica se il paese è riuscito a vendere beni e servizi prodotti localmente a paesi stranieri (esportazione) più di quanto abbia acquistato prodotti dall’estero (importazione) nel periodo di riferimento. Pertanto, la bilancia commerciale è considerata il principale indicatore economico delle attività di commercio internazionale di un paese nonchè un parametro importante per valutare la crescita economica.

Il surplus e il deficit commerciale

Quando il valore totale delle esportazioni è superiore alle importazioni, la bilancia commerciale è positiva e produce un surplus commerciale. Questo significa che il paese ha realizzato profitti dal commercio internazionale.

Quando il valore totale delle esportazioni è inferiore alle importazioni, la bilancia commerciale è negativa e produce un deficit commerciale che significa che il paese sta spendendo più di quanto guadagna. Di conseguenza, il governo potrebbe essere costretto ad applicare nuove tasse o chiedere prestiti ad altri paesi o organizzazioni monetarie internazionali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) per coprire il deficit di bilancio.

Componenti della bilancia commerciale

I prodotti economici inclusi nel calcolo della bilancia commerciale sono classificati in beni o servizi e i loro prezzi hanno un’influenza diretta sui valori di esportazione e importazione.

Le merci: sono beni tangibili prodotte localmente.

I servizi: si basano sulle interazioni umane e implicano l’offerta di supporto o l’assunzione della responsabilità di eseguire un’attività.

I prezzi di beni e servizi dipendono dai costi di produzione come materie prime, stoccaggio, trasporto. Ad esempio, le fluttuazioni dei prezzi del petrolio possono fare in modo che i produttori di merci adeguino i loro prezzi per compensare l’aumento dei prezzi della materia prima.

La domanda estera è la determinante finale dei prezzi. Soprattutto se la valuta estera è più forte della valuta locale, le aziende preferiscono esportare i loro prodotti e guadagnare maggiori profitti. Di conseguenza, i prezzi all’esportazione aumentano fino a quando rimangono interessanti per gli acquirenti stranieri.

Viceversa, un’industria con un surplus della domanda incoraggia le aziende a importare prodotti, preferibilmente da paesi a basso costo e ad aumentare il valore totale delle importazioni, in questo modo i prezzi nominali sui mercati interni scendono e riducono il valore delle esportazioni.

Come calcolare la bilancia commerciale?

Come confronto tra importazioni ed esportazioni, la bilancia commerciale evidenzia l’efficacia delle attività commerciali internazionali di un paese. La formula è la seguente:

bilancia commerciale = X (valore totale delle esportazioni) – M (valore totale delle importazioni)

Il calcolo può variare a seconda dei paesi. Ad esempio, il rapporto della bilancia commerciale principale nella zona euro e in Francia include solo le merci e non tiene conto dei servizi.

In che modo la bilancia commerciale influisce sull’economia?

La bilancia commerciale indica se il paese sta generando risorse extra ed è l’indicatore principale del potenziale di crescita economica perché rappresenta una parte importante del PIL. Un surplus commerciale di solito aumenta il PIL, mentre un deficit commerciale lo indebolisce.

Il surplus o il deficit della bilancia commerciale non indica necessariamente forza o debolezza economica perché i suoi valori devono essere interpretati considerando le condizioni economiche e politiche del momento.

Le ricadute sul Made in Italy dei possibili dazi USA

Con l’elezione di Trump alla Casa Bianca e la minaccia dei dazi USA potrebbero esserci nuovi equilibri nella politica internazionale con conseguenze importanti per l’Europa e per l’Italia e sulle relative bilance commerciali.

Gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale dell’Italia dopo la Germania. Eventuali dazi imposti dalla nuova amministrazione statunitense verso i prodotti europei potrebbero minacciare alcuni settori con una forte vocazione all’export. Secondo una analisi di Cerved, tra i comparti più colpiti ci sarebbero i mezzi di trasporto (per i quali gli Usa rappresentano il 17,9% delle esportazioni totali) la chimica e farmaceutica (13,8%), l’elettromeccanica (11,7%), i prodotti del largo consumo (12,9%), del sistema moda (9,8%) e del sistema casa (9,1%).

Scendendo a livello di settori, ve ne sono ben 20 per i quali gli Usa rappresentano una quota davvero significativa delle esportazioni totali: 5 inviano oltreoceano un quarto o più del loro export (sistemi di difesa, acqua minerale e bevande analcoliche, aeromobili, marmo, oli e grassi), 4 settori oltre un quinto (cantieristica, occhialeria, vino, macchine movimento terra), gli altri 11 oltre un sesto. Gli Usa risultano, inoltre i primi importatori di acqua minerale e bevande, oli e grassi e vino, in particolar modo prosecco.



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Nel complesso, i dazi USA potrebbero avere ripercussioni sul made in Italy. Non resta che attendere gli sviluppi futuri.

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