01 GENNAIO 2025
Il Parlamento italiano ha approvato la Legge di Bilancio 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2024. Il provvedimento introduce numerose misure a sostegno di imprese, investimenti e innovazione.
Misure per le imprese:
Credito d’imposta Transizione 5.0
Viene disposta la modifica al credito relativamente ai seguenti profili:
Misure in favore dell’editoria
Previsto l'aumento di 50 milioni di euro per l’anno 2025 per il Fondo unico per il pluralismo e l'innovazione digitale dell'informazione e dell'editoria.
Aliquota ridotta IRES per le imprese che investono in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
Previsto per il solo periodo d’imposta 2025, a determinati soggetti passivi IRES, al ricorrere di talune condizioni, l’aliquota agevolata IRES del 20% in luogo di quella ordinaria del 24%.
Credito d'imposta Transizione 4.0
Modificata in più parti la disciplina del credito d’imposta c.d. “Transizione 4.0”. In particolare, viene rimodulato il termine entro il quale viene riconosciuta l’agevolazione fiscale alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi 4.0.
Viene abrogata, altresì, la disposizione che riconosce il credito alle imprese che effettuano investimenti aventi ad oggetto beni immateriali 4.0. Il credito d’imposta è riconosciuto alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali materiali 4.0 per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, nel limite di spesa di 2.200 milioni di euro.
Credito d’imposta per la quotazione delle piccole e medie imprese
Disposta la proroga fino al 31 dicembre 2027 al credito d’imposta riconosciuto in relazione alle spese di consulenza sostenute dalle piccole e medie imprese per la quotazione.
Fondo di garanzia per le PMI
Disposta la proroga dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025 per il termine di operatività della disciplina del Fondo di garanzia PMI, parzialmente derogatoria di quella ordinaria. Si apportano al contempo le seguenti modifiche:
Viene inoltre introdotto a decorrere dal 1° gennaio 2025, un premio aggiuntivo per i soggetti che erogano finanziamenti bancari con l’assistenza del fondo di garanzia per le PMI. Il premio aggiuntivo è versato al Fondo di garanzia per le PMI entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui sono state richieste ed ottenute le garanzie.
Si prevede che con decreto interministeriale possano essere individuati criteri e modalità di attuazione di tali disposizioni.
Contributi per i soggetti che hanno aderito alla procedura per il riversamento del credito di imposta in ricerca e sviluppo
Si riconosce un contributo in conto capitale per investimenti ai soggetti che hanno aderito alla procedura di riversamento del credito d’imposta in ricerca e sviluppo, del quale hanno fruito senza averne titolo. Le modalità di erogazione del contributo, le percentuali dello stesso e la sua rateizzazione saranno stabilite con decreto del MIMIT.
Viene istituito a tal fine un fondo per 60 milioni di euro per l’anno 2025, 50 milioni di euro per l’anno 2026, di 80 milioni di euro per l’anno 2027 e di 60 milioni di euro per il 2028.
Nuova Sabatini
Disposto il rifinanziamento della “Nuova Sabatini” è di 400 milioni di euro per l’anno 2025, di 100 milioni di euro per l’anno 2026 e 400 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029.
Sostegno alla filiera delle fibre tessili naturali
E' prevista la promozione e il sostegno di investimenti, la ricerca, la sperimentazione, la certificazione e l’innovazione dei processi di produzione nella filiera primaria di trasformazione in Italia di fibre tessili di origine naturale e provenienti da processi di riciclo, nonché dei processi di concia della pelle con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità per quanto concerne il riciclo, la lunghezza di vita, il riutilizzo, la biologicità e l’impatto ambientale.
Misure per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane
Previsti finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici – nel limite di 200 milioni di euro – che intendono effettuare investimenti in America Centrale o meridionale, oppure che sono ivi stabilmente presenti o vi esportano o vi si approvvigionano, ovvero che sono stabilmente fornitrici delle medesime imprese, al fine di sostenere investimenti produttivi o commerciali, investimenti per il rafforzamento patrimoniale, nonché investimenti nei settori tecnologici, digitali, dell’ecologia e della formazione. In tali casi, è ammesso il cofinanziamento a fondo perduto da parte del Fondo per la promozione integrata fino al dieci per cento dei finanziamenti concessi dal Fondo 394.
Previste inoltre condizioni agevolative per domande di finanziamento agevolato a valere sul Fondo 394 a sostegno delle iniziative volte alla transizione digitale o ecologica, presentate fino al 31 dicembre 2026 dalle imprese a forte consumo di energia elettrica (cd. elettrivore), o dalle imprese che hanno intrapreso comprovati percorsi certificati di efficientamento energetico.
Credito d'imposta per investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica
Estensione al 2025 il credito d’imposta nella Zona Economica Speciale unica (ZES unica) con riferimento ad investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025. Fissata a 2,2 miliardi per il 2025 il limite di spesa per il riconoscimento di tale credito d’imposta.
Credito d'imposta ZES per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli, delle foreste della pesca e dell'acquacoltura
Estensione del credito d’imposta per investimenti nella ZES unica per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell'acquacoltura, anche all’anno 2025 nel limite massimo di spesa di 50 milioni.
Misure di potenziamento dei controlli di finanza pubblica
E' previsto che gli organi di controllo degli enti, società, organismi e fondazioni che ricevono contributi pubblici sopra una soglia stabilita da un D.P.C.M. debbano verificare l’utilizzo degli importi ricevuti e inviare una relazione annuale al MEF. E' estesa inoltre, a decorrere dal 1° gennaio 2025, agli enti e alle società di cui sopra, le misure di contenimento della spesa pubblica per acquisto di beni e servizi.
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