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27 MARZO 2025

IFRS9: la banca monitora la qualità dei crediti concessi

Il dovere delle banche è quello di monitorare la qualità dei crediti concessi ai clienti, di individuare eventuali segnali di crisi e di stimare le perdite attese derivanti da possibili eventi di default dei crediti.

IFRS9: la banca monitora la qualità dei crediti concessi


Il principio contabile internazionale IFRS9 regola gli accantonamenti delle banche in modo da rilevare le perdite in bilancio per assicurare l’assorbimento di eventuali perdite in caso di deterioramento dei crediti concessi e, di conseguenza, garantisce una più corretta esposizione del valore delle attività finanziarie delle banche a bilancio.

L’IFRS9 è in vigore dal primo gennaio 2018 e definisce:

  • di monitorare la qualità dei crediti concessi ai clienti;
  • di individuare eventuali segnali di crisi attraverso degli indicatori predittivi;
  • di operare la stima delle perdite attese derivanti da possibili eventi di default dei crediti.

Le proiezioni di possibili crisi dei clienti considerano informazioni storiche, presenti e prospettiche delle imprese affidate e dati macroeconomici che possono avere impatti sulla solvibilità dei clienti.

Cosa prevede il principio contabile IFRS 9

Le banche devono classificare le esposizioni creditizie dei propri clienti secondo tre livelli (detti stage) a cui corrispondono distinte metodologie di calcolo delle perdite da rilevare, nonché differenti modalità di calcolo degli interessi. Il passaggio tra stage diversi è consentito in entrambe le direzioni.

STAGE 1: comprende le esposizioni verso clienti solvibili e regolari che non presentano problemi e che per questo sono detti crediti “in bonis”. Il rischio è basso o assente.

STAGE 2: costituisce la vera innovazione dell’IFRS 9, contempla le esposizioni verso clienti “under-performing”, ossia non deteriorate ma caratterizzate da un significativo incremento del livello di rischio a causa, ad esempio, di un ritardo nei pagamenti superiore a 30 giorni. L’incremento del rischio è significativo.

STAGE 3: include le esposizioni verso clienti “non-performing” ossia deteriorate e caratterizzate da un elevato livello di rischio di perdita. In particolare, lo stage 3, in cui confluiscono i crediti deteriorati, presenta a sua volta tre ulteriori sottolivelli di classificazione del credito in relazione alla gravità del deterioramento:

  • esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: imprese con pagamenti in ritardo di oltre 90 giorni su importi di ammontare superiore a 500 euro (complessivamente riferiti a uno o più finanziamenti) e che rappresentino più dell’1% del totale delle esposizioni di un’impresa verso la banca;
  • inadempienze probabili (o “unlikely to pay”): sono classificate le insolvenze di imprese per le quali la banca percepisce una seria difficoltà di recupero, se non attivando l’escussione delle garanzie a supporto del credito;
  • sofferenze: posizioni deteriorate caratterizzate da uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente e situazioni sostanzialmente equiparabili. Si tratta, quindi, di esposizioni di imprese che si trovano in una situazione di persistente instabilità patrimoniale e finanziaria che impedisce il recupero integrale del credito da parte dell’intermediario, anche attivando l’escussione delle eventuali garanzie.

Alle disposizioni dell’IFRS 9 si affiancano le linee guida della BCE (Banca Centrale Europea) e le raccomandazioni dell’EBA (European Banking Authority) che hanno evidenziato alle banche la necessità di dotarsi di sistemi di allerta precoce (sistemi di Early Warning) al fine di monitorare l’eventuale deterioramento dei crediti attraverso l’implementazione di indicatori quantitativi e qualitativi sulla base dei quali operare l’eventuale un peggioramento del credito.


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