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05 MAGGIO 2025

I nuovi Codici Ateco 2025

Cos’è un codice Ateco, a cosa serve, come si può modificare se si cambia l’attività? Scopriamolo insieme.

L’Istat ha sviluppato la nuova classificazione ATECO 2025, in vigore dal 1°gennaio, che sostituisce la classificazione ATECO 2007, aggiornata nel 2022. La realizzazione dell’ATECO 2025 è il frutto della collaborazione con altri enti istituzionali e coordinata dall’Istat in qualità di responsabile della classificazione delle attività economiche. La nuova classificazione verrà adottata a partire dal 1° aprile 2025 per consentire la piena operatività da parte delle diverse amministrazioni che la utilizzano per la produzione di dati amministrativi e per la raccolta e la diffusione di dati statistici.

L’obiettivo della revisione

L’obiettivo della nuova revisione è quello di armonizzare la classificazione italiana con quella europea, migliorando la descrizione delle attività economiche emergenti e adeguando le descrizioni di settore ai cambiamenti intervenuti nella realtà socio-economica.

Cos’è un codice Ateco?

Facciamo un passo indietro e vediamo cos’è un codice Ateco. Parliamo di un codice alfanumerico che identifica il tipo di attività svolta. È utilizzato dall’Agenzia delle Entrate e dall’ISTAT per:

  • definire il regime fiscale (forfettario, ordinario, ecc.);
  • registrare l’impresa presso la Camera di Commercio.

Il termine Ateco deriva da una crasi di due parole, ovvero ATtività ECOnomica e serve a definire l’attività economica svolta tramite una combinazione di lettere e numeri. In particolare:

  • le lettere indicano il macro-settore economico;
  • i numeri, da due fino a sei cifre (in base al grado di dettaglio), rappresentano le specifiche articolazioni e sotto-categorie dei settori stessi.

Il codice Ateco consente di classificare le imprese e le attività svolte dai contribuenti titolari di partita IVA che lavorano in modo autonomo. I codici Ateco derivano dai codici Nace (Nomenclature statistique des Activités économiques dans la Communauté Européenne) che sono la nomenclatura europea delle attività economiche e che rappresentano il riferimento europeo per la produzione e la divulgazione di dati statistici.

Il codice Ateco è importante per il Fisco e le variazioni dell’attività prevalente dell’impresa devono essere immediatamente comunicate all’Agenzia delle Entrate per la modifica del codice.

Com’è fatto un codice Ateco

La classificazione si articola in cinque livelli, comprendenti, rispettivamente, le voci identificate da un codice:

  • alfabetico (sezioni);
  • numerico a due cifre (divisioni);
  • numerico a tre cifre (gruppi);
  • numerico a quattro cifre (classi);
  • numerico a cinque cifre (categorie);
  • numerico a sei cifre (sotto-categorie).

La struttura di classificazione è ad “albero” e parte dal livello 1, più aggregato distinto in 22 sezioni, 651 classi e 1.290 sotto-categorie. La classificazione Ateco 2025 contiene in totale 3.257 codici. La struttura gerarchica serve per guidare la scelta del contribuente che, per approssimazioni successive, partendo dalle sezioni arriva a classificare nella specifica sotto-categoria l’attività.

La classificazione è uguale in tutta Europa fino alla quarta cifra, mentre le categorie e le sotto-categorie (rispettivamente livello 5 e 6) possono differire tra i singoli Paesi per meglio rappresentare le specificità nazionali. La struttura (codici e titoli) di ATECO 2025 è disponibile nel sito istituzionale dell’Istat nella sezione dedicata alla classificazione ATECO.

Come si riassegnano i codici?

La riassegnazione dei codici sarà effettuata d’ufficio dalle Camere di Commercio, in modo graduale, a partire dal 1°aprile 2025. Non sarà richiesta alcuna azione da parte dei contribuenti che non manifestino l’esigenza di comunicare personalmente la modifica.

Per un periodo transitorio, inoltre, le visure camerali conterranno sia il nuovo codice ATECO sia quello precedente, con l’obiettivo di garantire chiarezza a tutti i soggetti coinvolti.

Le modifiche all’Ateco

Tutte le modifiche agli ATECO devono essere coerenti con la classificazione Europea NACE e concordate con Eurostat perché la classificazione è il risultato dell’applicazione di una metodologia rigorosa armonizzata a livello europeo e internazionale.

Le modifiche possono essere di revisione, aggiornamento o manutenzione.

  • Revisione: è un processo che implica un riesame della classificazione e riguarda una riorganizzazione completa dell’intera struttura e coinvolge, pertanto, sia il livello internazionale sia quello nazionale. Tale processo è motivato dalla necessità di rappresentare il cambio di una realtà socio-economica. I progetti di revisione riguardano una platea ampia di stakeholders.
  • Aggiornamento: è un insieme di attività che comportano modifiche parziali della classificazione vigente sia per codificare fenomeni prima sconosciuti o realmente nuovi, sia a seguito di nuove informazioni su codici già esistenti. A partire dal 2020 l’Istat ha definito una procedura di aggiornamento, al massimo annuale, svincolata dai processi più lunghi di revisione internazionali. Il processo di aggiornamento periodico riguarda soltanto l’ambito nazionale e quindi le categorie e sotto-categorie ATECO (rispettivamente i codici a 5 e 6 cifre).
  • Manutenzione: riguarda la correzione di errori commessi nella fase di costruzione della classificazione e l’inserimento di definizioni esplicative delle categorie già previste. A livello europeo la gestione di tali modifiche avviene attraverso l’analisi periodica di casi studio (cosiddetti case-laws e rulings) proposti dai Paesi Membri e risolti insieme a Eurostat.

In sintesi, la nuova versione Ateco 2025 contiene una più precisa descrizione delle attività economiche che caratterizzano i processi di innovazione e di trasformazione del tessuto produttivo internazionale, dell’economia e della società italiana ed europea.


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