1. Community
  2. News
  • 23 ottobre 2024
  • News

La figura professionale dell’Artificial Intelligence Ethicist

All’interno delle imprese si sta facendo spazio un ruolo multidisciplinare che richiede competenze tecniche, etiche e comunicative

Condividi:

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale ha cambiato profondamente il modo in cui le organizzazioni operano e prendono decisioni. Tuttavia, l’adozione crescente dei sistemi di AI ha portato anche nuove sfide legate all’etica, alla responsabilità e alla trasparenza.

Viviamo in un contesto dove le tecnologie AI stanno entrando in ogni aspetto della nostra vita: dalle raccomandazioni sui social media, alle decisioni creditizie, alle diagnosi mediche, fino ad un nuovo modello cognitivo (il “Sistema 0”).

Il “Sistema 0” è un nuovo modello di pensiero che emerge dall’interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale, affiancandosi ai tradizionali “Sistemi 1” (intuitivo) e “Sistema 2” (analitico). Se non regolamentato e gestito attentamente, il “Sistema 0” potrebbe compromettere la capacità degli individui e delle organizzazioni di esercitare un pensiero critico autonomo, portando a una perdita di autonomia e a una fiducia cieca nei risultati prodotti dall’AI.

Inoltre, da agosto 2024, è entrato in vigore l’AI Act, la regolamentazione europea in termini di intelligenza artificiale.

Le organizzazioni si trovano quindi ad affrontare una crescente pressione da parte di stakeholder, regolatori e consumatori, affinché l’AI sia sviluppata ed utilizzata in modo equo e responsabile.

In questo contesto complesso, emerge la necessità della figura dell’Artificial Intelligence Ethicist.

Questo professionista è fondamentale per garantire l’adozione responsabile dell’AI e per mitigare i rischi derivanti dalla crescente complessità dei sistemi AI: oltre a rispondere a requisiti normativi consente di cogliere opportunità per costruire un vantaggio competitivo fondato sulla fiducia e sulla responsabilità. La capacità di sviluppare e implementare l’AI in modo etico può diventare un differenziatore strategico rispetto a consumatori e stakeholders.

L’AI Ethicist diventa quindi cruciale per prevenire questi rischi, introducendo linee guida etiche, promuovendo la trasparenza nei processi decisionali e assicurando che i sistemi di AI siano privi di bias. La necessità di etica e trasparenza è fondamentale per evitare che l’AI diventi una fonte di rischio e incertezza, garantendo invece che sia uno strumento di progresso al servizio dell’umanità.

Questo nuovo ruolo combina competenze tecniche e una profonda comprensione delle implicazioni etiche, in un momento in cui l’AI può avere un impatto significativo sulla vita delle singole persone, sulla società e sull’ambiente. In alcuni contesti, come per esempio quello della ricerca medica, questo tipo di figure (ad esempio nei comitati etici) sono già presenti da tempo e si può da qui cercare di mutuare alcune considerazioni su questa professione emergente in ambito AI.

Una nuova figura nel panorama delle professioni

L’idea di integrare considerazioni etiche nella tecnologia non è nuova, ma è diventata sempre più pressante con l’avanzamento dell’AI. Alcuni fattori chiave che hanno portato alla nascita della figura dell’AI Ethicist:

Crescita dell’AI: Con l’aumento dell’adozione dell’AI in vari settori, dalle finanze alla salute, sono emerse preoccupazioni riguardo a bias, privacy e responsabilità. Questi problemi hanno evidenziato la necessità di un approccio etico nella progettazione e nell’implementazione delle tecnologie.

Possibilità di impatti negativi: Gli algoritmi di AI, sebbene sviluppati con buone intenzioni, possono perpetuare o amplificare bias esistenti nei dati. Ciò ha portato a risultati discriminatori, rendendo urgente la necessità di esperti che possano analizzare e mitigare questi problemi e individuare tutti i possibili rischi e i relativi impatti di un sistema AI.

Regolamentazione e Normative: Con l’aumento delle preoccupazioni etiche, anche le istituzioni governative e le organizzazioni hanno sviluppato linee guida e normative riguardanti l’uso dell’AI. L’AI Ethicist è diventato cruciale per aiutare le aziende ad anticipare e rispettare tali normative.

Ruolo e Competenze dell’AI Ethicist

L’AI Ethicist svolge quindi un ruolo multidisciplinare che richiede competenze tecniche, etiche e comunicative:

Competenze (non solo) etiche e filosofiche: una solida base in etica applicata aiuta a valutare l’impatto dei sistemi AI e a identificare le implicazioni etiche delle applicazioni AI. Ciò include l’analisi di potenziali bias, la valutazione del rispetto della privacy e la considerazione delle conseguenze sociali dell’adozione dei sistemi AI. Inoltre, sono necessarie competenze per interpretare le normative e capirne le applicazioni concrete e competenze più tecniche relative al mondo AI e tech.

Collaborazione Interdisciplinare: Gli AI Ethicist lavorano in team con ingegneri, designer e manager per garantire che le considerazioni etiche siano integrate in tutte le fasi dello sviluppo e dell’implementazione dell’AI e non siano limitate a pura teoria o a valutazioni a posteriori.

Divulgazione e Sensibilizzazione: Questi professionisti svolgono un ruolo importante nella formazione dei dipendenti riguardo all’AI, contribuendo a creare una cultura aziendale responsabile. Un AI Ethicist deve essere capace di comunicare in modo efficace con i diversi stakeholder, dai team tecnici ai leader aziendali, per promuovere la consapevolezza e l’importanza di un uso responsabile dell’AI.

Sviluppo di Linee Guida (Ethics by design): Gli AI Ethicist aiutano a definire le politiche aziendali e le linee guida per l’uso responsabile dell’AI. Per un AI Ethicist è cruciale essere aggiornato sui quadri regolatori nazionali e internazionali per garantire che i progetti siano conformi alle normative vigenti. Inoltre l’AI Ethicist deve supportare nel quantificare e valutare in modo quantitativo il livello di adeguatezza etica lungo l’intero ciclo di vita dei sistemi AI.

Sfide Attuali

Nonostante l’importanza crescente del ruolo, gli AI Ethicist affrontano diverse sfide significative. Ad esempio, l’implementazione del nuovo quadro normativo può rendere difficile per gli eticisti stabilire linee guida chiare. Le aziende inoltre possono essere riluttanti a implementare pratiche etiche che richiedono cambiamenti nei loro processi operativi o nei modelli di business. Questo perché l’AI è un campo altamente tecnico e in continua evoluzione e gli AI Ethicist devono mantenere una solida comprensione delle tecnologie emergenti per valutare correttamente le loro implicazioni etiche.

La figura dell’Artificial Intelligence Ethicist sta diventando sempre più centrale in un mondo in cui l’AI permea ogni aspetto della vita quotidiana. Questi professionisti sono destinati a giocare un ruolo cruciale nel garantire che l’AI sia sviluppata e utilizzata in modi che rispettano i valori umani e promuovono il bene comune. Mentre ci dirigiamo verso un futuro in cui l’AI diventa sempre più integrata nella società, è fondamentale che l’etica rimanga al centro dello sviluppo tecnologico.

Infine, ma non meno importante, un’altra sfida importante riguarda la capacità di mediare e   raggiungere il miglior equilibrio tra principi etici ed esigenze di business, evitando il rischio di essere percepito come un ostacolo anziché come un valore aggiunto.

Conclusioni

L’Artificial Intelligence Ethicist diventa un ruolo fondamentale per supportare e garantire lo sviluppo e l’adozione responsabile dell’AI. Con competenze trasversali e posizionamento strategico, questo professionista può contribuire oltre che ai fini normativi anche in ottica business in quanto elemento differenziante per costruire una solida reputazione e fiducia e sull’uso responsabile della tecnologia. È il momento per le aziende di investire in professionalità come l’AI Ethicist per trasformare l’etica da obbligo a opportunità di innovazione sostenibile

Ti interessa l’argomento? Scopri di più leggendo i nostri articoli a tema Data e Digital.