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  • 12 settembre 2024
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Whistleblowing: le segnalazioni di illeciti aziendali

Il Whistleblowing è uno strumento che favorisce segnalazioni, di illeciti e criticità di varia natura, tutelando e garantendo l’anonimato di chi denuncia le violazioni.

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Il Whistleblowing  è uno strumento che consente di effettuare segnalazioni, anche anonime, di illeciti e criticità di varia natura, tutelando e garantendo l’anonimato di chi denuncia le violazioni.

L’utilità del whistleblowing, oltre a quella ovvia della prevenzione degli illeciti, è quella di coinvolgere e sensibilizzare tutte le persone nella lotta all’illegalità, responsabilizzandoli e richiedendo la loro partecipazione attiva per migliorare il contesto aziendale.

Sarebbe però un errore considerare solo il mondo del lavoro, perché le segnalazioni di illeciti possono arrivare anche da altri soggetti, esterni all’organizzazione.

Anche l’Italia, come gli altri Paesi europei, ha fatto un importante passo avanti dal punto di vista culturale perché il whistleblower viene considerato come colui che contribuisce a migliorare la trasparenza e l’etica all’interno di un’organizzazione, facendosi promotore di una cultura dell’integrità.

Chi è il Whistleblower?

Tra le novità introdotte dal D.lgs. n. 24/2023, spicca l’estensione della platea di soggetti che possono denunciare un illecito. Attualmente, possono rientrare nella figura del whistleblower i seguenti soggetti:

-dipendenti pubblici e privati;

-lavoratori subordinati di un soggetto privato;

-lavoratori autonomi;

-liberi professionisti;

-consulenti in qualunque forma;

-tirocinanti;

-soggetti che collaborano volontariamente;

-azionisti o persone legate ad attività di amministrazione;

-ufficio legale.

In ogni caso, l’elemento di base che caratterizza il whistleblower è quello di essere un soggetto che è venuto a conoscenza di un comportamento illecito grazie al rapporto stabilito con l’azienda.

Di che tipo di segnalazioni stiamo parlando?

Le segnalazioni possono riguardare molti aspetti diversi, ma spesso si tratta di:

-corruzione;

-discriminazione e molestie sul posto di lavoro;

-violazioni della legge e reati;

-violazione dei diritti umani;

-frodi;

-cattiva governance;

-insider trading;

-manipolazione dei dati, ecc.

Whistleblowing: la normativa

La prima normativa in materia di Whistleblowing è la legge179/2017 «Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato». È poi seguita la Direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento e del Consiglio Europeo del 23 ottobre 2019 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione.

La nuova disciplina in materia di whistleblowing è contenuta nel d.lgs. 10 marzo 2023, n. 24 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Questo decreto ha lo scopo di proteggere le persone che segnalano violazioni capaci di ledere l’interesse o l’integrità aziendale. Il decreto ha avviato un pieno coinvolgimento dei lavoratori nella lotta alla corruzione e protegge anche i cosiddetti facilitatori, ossia i soggetti preposti ad assistere il segnalante nel processo di segnalazione come, ad esempio, i colleghi di lavoro.

Chi è obbligato all’attivazione dei canali?

Con l’approvazione del D.Lgs. 24/2023 tutte le aziende che adottano il Modello Organizzativo 231, inclusi i soggetti del settore pubblico e privato, nonché quelle attive in settori specifici, come ad esempio i servizi finanziari  sono obbligate a implementare un canale interno per la gestione delle segnalazioni di illeciti aziendali in forma scritta e orale.

L’obbligo di attivare questi canali di segnalazione interna si applica anche a:

– aziende tra i 50 e i 249 dipendenti;

aziende che adottano il modello 231 pur non raggiungendo i 50 lavoratori.

Il Modello 231, concepito per consentire alle imprese, sia PMI che grandi aziende, di tutelarsi contro gli illeciti, ha di fatto favorito la diffusione uniforme della regolamentazione del whistleblowing a tutte le tipologie e dimensioni aziendali, escludendo solo le microimprese sottolineando, ancora una volta, l’importanza del whistleblowing per tutte le aziende italiane.

Il whistleblowing: benefici sia per le aziende sia per gli stessi segnalatori

Il whistleblowing può rappresentare un’opportunità per rilevare e affrontare tempestivamente eventuali comportamenti illeciti o scorretti e può contribuire a creare un ambiente lavorativo più etico e responsabile, aumentando la fiducia tra gli stakeholders. Infatti, la gestione delle segnalazioni ha delle tempistiche precise previste dalla normativa e questo può consentire di identificare e risolvere i problemi rapidamente, prima che possano evolvere in situazioni di crisi.

Le segnalazioni possono fornire preziosi feedback su aree di miglioramento all’interno delle aziende contribuendo a una implementazione continua dei processi e delle politiche aziendali oltre che al rafforzamento culturale e della fiducia nei confronti dell’organizzazione.
Inoltre i whistleblower possono sentirsi più tutelati e incoraggiati a segnalare attività illecite senza il rischio di ritorsioni, favorendo  anche il morale e l’ambiente di lavoro che viene così ritenuto più sicuro e giusto.

Il whistleblowing in Cerved

Anche Cerved contribuisce alla diffusione di una cultura positiva in materia di whistleblowing. Applichiamo la normativa whistleblowing fin dal 2018, e ci siamo allineati al nuovo testo in anticipo rispetto al termine previsto per legge. Inoltre, avviamo periodicamente campagne di formazione e comunicazione aziendale interna al fine di diffondere la conoscenza e la consapevolezza di questo importante strumento di tutela.

Per saperne di più sul nostro sistema di segnalazione whistleblowing clicca qui.