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  • 03 ottobre 2024
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Piastrelle in frenata dopo l’espansione del 2021-2022

I consuntivi 2023 e le previsioni per il 2024 delineano risultati in flessione per la produzione di piastrelle ceramiche.

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I consuntivi 2023 e le previsioni per il 2024 delineano risultati in flessione per la produzione di piastrelle ceramiche – Pesano la frenata delle esportazioni, pari a oltre al 70% della produzione, ma anche lo stop al Superbonus sul mercato interno– L’innovazione al centro delle strategie di crescita.

Dopo la forte crescita del biennio 2021-2022, il settore delle piastrelle ceramiche registra nel 2023 una flessione consistente: nonostante prezzi medi in moderato aumento, il valore della produzione venduta scende del -14,1% e si riducono in misura ancora più accentuata (-17,8%) i volumi venduti.

Italia: un leader mondiale con performance in calo

Leader per prezzo medio, l’Italia è il settimo produttore mondiale con una quota del 2,6% (considerando la produzione in quantità realizzata sul territorio nazionale) e il quarto esportatore. Sui mercati esteri arriva circa il 72% della produzione venduta realizzata in Italia e quindi l’andamento delle esportazioni risulta decisivo per le performance settoriali. Nel 2023 i flussi scendono del 16%, in un contesto di generalizzato rallentamento degli investimenti in costruzioni e del mercato immobiliare, ma anche di concorrenza internazionale sempre più agguerrita. L’Unione Europea è la prima area di destinazione delle piastrelle Made in Italy, mentre i mercati top sono Francia, Stati Uniti e Germania, che nel complesso sommano il 40% delle vendite all’estero.

Mercato domestico delle piastrelle ceramiche in contrazione

Sul fronte domestico, il mercato subisce un calo fisiologico dopo il boom delle ristrutturazioni edilizie del 2021-2022 e sconta lo stop ai forti incentivi introdotti con il Superbonus 110%. La domanda (relativa alle vendite delle imprese in Italia, comprensiva quindi delle esportazioni indirette effettuate da società commerciali nazionali) si riduce nel 2023 del -9,2% in valore e del -12,6% in quantità.

Previsioni per il 2024: rallentamento meno marcato

Le previsioni per il 2024 inquadrano un ulteriore rallentamento, anche se in attenuazione rispetto al 2023. In base alle indicazioni delle imprese e ai dati disponibili, si prevede un calo della produzione venduta intorno a -2,5% in valore, a fronte di prezzi medi in diminuzione. Le esportazioni tenderanno a scendere in misura leggermente più attenuata rispetto al mercato interno, dove la domanda generata da progetti nell’ambito del PNRR compensa solo in parte l’effetto negativo dovuto all’esaurimento degli incentivi dati dal Superbonus.

Competizione e innovazione: la risposta dell’industria italiana

Come naturale conseguenza del rallentamento del mercato, la competizione è molto intensa, in Italia e all’estero, ma alle dinamiche di prezzo l’industria nazionale continua a rispondere con una forte differenziazione dell’offerta basata su qualità e innovazione, che permette di difendere il proprio posizionamento. Forti di un’immagine riconosciuta, le aziende del settore rinnovano costantemente le proprie proposte dal punto di vista delle caratteristiche tecniche dei materiali e del contenuto stilistico. Ed ecco che alla recente edizione di Cersaie -Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno- tenuta a Bologna a settembre 2024, si sono visti rivestimenti con spessori sottilissimi, lastre e grandi formati ma anche forme inedite, effetti 3D che rimandano a materiali naturali, texture con effetti tattili innovativi e anche rivestimenti che si integrano negli elementi di arredo (mobili per cucina, soprattutto), in un connubio tra tecnologia e design che continua a rappresentare un riferimento per il pubblico mondiale.

Sostenibilità: una priorità crescente

In parallelo il settore dedica sempre più attenzione alle tematiche ambientali, sia con investimenti mirati a ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi, sia nella sostenibilità dei prodotti. Data la forte incidenza dei consumi energetici, da tempo sono stati avviati interventi cospicui e continui per innalzare l’efficienza energetica degli impianti, sviluppando sistemi fotovoltaici, cogenerazione, sistemi di recupero del calore dei forni, riduzione dei consumi, riciclo dell’acqua e soluzioni di economia circolare attraverso il recupero completo di materie prime minerali dai materiali di scarto.

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