1. Community
  2. News
  • 21 giugno 2024
  • News

Ritardi di pagamento: interviene il Parlamento Europeo

Il Parlamento Europea ha proposto una norma che mira a proteggere le imprese, in particolare le PMI, dai ritardi di pagamento e a garantire le transazioni commerciali evitando crisi di liquidità.

Condividi:

Il Parlamento Europeo ha approvato nella seduta del 23 aprile 2024, in prima lettura, con emendamenti, una risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

L’Unione Europea ha già emesso una direttiva nel 2011, conosciuta come direttiva sui ritardi di pagamento, che definisce i tempi entro i quali le fatture devono essere saldate e prevede sanzioni se non viene rispettata la scadenza. Tuttavia, la Commissione Europea si è accorta che questa direttiva non è efficace, ed è intervenuta con la proposta della Commissione (COM 2023/0533) che vuole superare l’attuale direttiva 2011/7/UE e mira in generale a:

-favorire la crescita delle imprese migliorando le regole di pagamento di tutti gli attori interessati (dalla Pubblica Amministrazione, alle grandi aziende sino ad arrivare alle PMI),

-a proteggere le imprese dagli effetti negativi dei ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che nella maggior parte dei casi creano crisi di liquidità e limitano una corretta e sana competitività.

Gli obiettivi specifici sono:

 1- prevenire il verificarsi dei ritardi di pagamento,

 2- facilitare la puntualità dei pagamenti,

 3- responsabilizzare le imprese e assicurare una maggiore equità nei pagamenti nelle transazioni commerciali.

Ma cosa dice il nuovo regolamento?

In primo luogo, si tratta di un regolamento e non di una direttiva. Questo significa che parliamo di una legge che viene applicata in modo automatico in tutti gli Stati Membri, senza la necessità di essere recepita dai singoli legislatori.

La proposta di regolamento:

fissa i termini massimi di pagamento a 30 giorni nelle transazioni B2B,

fissa il termine massimo della procedura di verifica o di accettazione a 30 giorni (senza deroghe),

-chiama gli Stati membri dell’UE a facilitare la disponibilità della formazione in materia di gestione del credito e di educazione finanziaria, riguardante anche gli strumenti di pagamento digitali per le PMI,

rende automatici gli interessi di mora (eliminato il concetto di “avere diritto”), è chiarito qual è l’ultimo giorno per la maturazione degli interessi,

definisce un risarcimento forfettario dovuto per ogni transazione pagata in ritardo, aumentandolo a 50 euro per tenere conto dell’inflazione.

In sintesi, l’UE con la nuova proposta vuole:

– tempi più stretti di pagamento,

– sanzioni più severe,

proteggere soprattutto le PMI e incentivarne lo sviluppo.

Questo è solo il primo passo del processo legislativo. Sono necessarie, infatti, ulteriori discussioni e chiarimenti prima che la proposta possa sostituire l’attuale direttiva sui ritardi di pagamento nell’UE.

Approfondisci il tema dei pagamenti, scaricando il Rapporto Cerved PMI.